N. 111. — FERROVIE DELL’EGITTO. [vedi 111.png]
Per le relazioni commerciali, la valle del Nilo, sui confini del deserto, si limita tuttodì all’invio periodico delle carovane che ritornano soltanto dopo mesi o anche dopo il lasso di una annata, mentre sul fiume vanno e vengono i battelli a vapore, e le campagne sono attraversate in tutti i sensi dalla locomotiva: la maggior parte dei pellegrini della Mecca si fa ora trasportare al porto della Mecca col mezzo del vapore(881). Il delta del Nilo è uno dei paesi che proporzionalmente alla loro superficie, ma non alla densità della popolazione, hanno la rete ferroviaria più sviluppata; inoltre più di mille chilometri di canali, senza contare i due grandi rami del Nilo, sono aperti tutto l’anno alla navigazione; durante le piene la rete navigabile offre una lunghezza per lo meno tripla. Dalla punta del delta, la rete delle ferrovie si prolunga sulla riva destra del Nilo sino a Siut; e, per le spedizioni delle sue truppe nella Nubia, l’ultimo Chedive aveva fatto costruire più innanzi un’altra linea, che gli Inglesi si propongono di continuare; di più ogni piantagione di zucchero dell’alto Egitto e il delta ha la sua rete di ferrovie a sezione ridotta. Fra i progetti di ferrovia, parecchi devono rannodare la valle del Nilo ai porti del mar Rosso. Il telegrafo ha preceduto la ferrovia in tutte le direzioni, e attraversava anche il deserto persino nelle regioni equatoriali; ma il piccolo numero di dispacci privati, come la debole proporzione delle lettere, meno di una per abitante, prova che gli stranieri domiciliati in Egitto, tranne i funzionari, sono quasi i soli che prendano parte all’invio delle corrispondenze.
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