Giordano e altri. Visitarono specialmente la costa nord-est e parve loro facile la fondazione d’una colonia penale nel golfo di Sandakan, o nella baja di Malludu e nella vicina isoletta di Banguey(890). Allora si disse che l’Olanda non ce l’avrebbe permesso; l’Inghilterra ha preso di poi tutta quella estremità dell’isola (Sabah) e nessuno fiatò. Si disputò per anni questo ed altri progetti, e nel 1873 il capitano Racchia era partito con due navi e tutto l’occorrente per fondare una colonia, ma fu richiamato.
Passarono ancora alcuni anni, poi, cedendo a diversi impulsi, si tornò a pensare alla Nuova Guinea, e se non altro Odoardo Beccari e Leone M. D’Albertis, con gloriose scoperte geografiche e scientifiche, vi illustrarono il nome italiano. Ma, quando l’Olanda ebbe il sospetto che i nostri viaggiatori vagheggiassero possedimenti coloniali, si affrettò a protestare, ed il Governo italiano subito a dichiarare che mai e poi mai aveva pensato ad altro che ad intenti scientifici. Infatti i nostri viaggiatori durarono molta fatica ad avere qualche sussidio anche per questi, chè, per non guastarsi coll’Olanda, il Governo d’Italia avrebbe preferito abbandonarli, perchè diventassero i precursori o gli agenti d’altre potenze: vecchio mestiere italiano.
Altri disegni coloniali, sorti in tempi diversi, furono più presto abbandonati, che studiati. La colonia che Antinori fondò col padre Stella nello Sciotel, andò dispersa prima che il Governo neppure vi volgesse un pensiero; della stazione dello Scioa, dopo tante spese, avverrà assai probabilmente lo stesso.
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