Questa partì da Napoli col piroscafo «Washington» il 24 febbraio 1886 e giunse a Massaua il 7 marzo. Si componeva di 1,609 uomini. In seguito ad altri parziali invii, per il completamento delle unità organiche, ed a traslazione di forze ad Assab, può ritenersi che la forza massima raggiunta a Massaua fu di 125 ufficiali e 3,000 uomini di truppa.
Per avere un’esatta valutazione di questa forza fa però d’uopo aggiungere l’effettivo dei soldati irregolari o basci buzuc. Il corpo dei basci buzuc (letteralmente: teste sventate) ascende, in Massaua, a poco meno di un migliaio di uomini. Ha mantenuto la peculiare composizione che aveva al tempo degli Egiziani: 24 uomini formano un buluc (plotone), comandato da un buluc basci; 4 buluc formano un’unità corrispondente alla compagnia, comandata da un juz basci (capo di 100); due o più unite sono comandate da un bim basci. A capo di 10 unità, cioè di 1,000 uomini starebbe in teoria un sangiac; in realtà però abbiamo due sangiac: uno comanda l’ordu interno, cioè quello che disimpegna il servizio di Massaua ed ha la forza di 100 basci buzuc; l’altro, con sede a Taulud, comanda l’ordu esterno, di circa 900 uomini con distaccamenti a Emberemi, Macalillè, Dahlac, Saati (estremo limite del nostro possedimento sulla strada d’Abissinia), Otumlo, Moncullo, Archico e Arafali. Ai comandi di ordu e di distaccamento sono addetti aiutanti maggiori o scrivani; le compagnie hanno dei tamburini (tab’l). Malgrado il loro nome, codesti basci buzuc fanno buona prova; non solo si possono affidare loro impunemente servigi che sotto il clima d’Africa non potrebbero senza danno essere disimpegnati da soldati di leva; ma in qualche circostanza si sono anche comportati valorosamente in faccia al nemico.
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