I vapori della chediviale fanno un servizio quindicinale fra Suez, Gedda, Suakim, Massaua, Hodeida, Aden e viceversa. Il Lloyd austro-ungarico ha stabilito, dal 1.° aprile 1886, un servizio regolare, con apposito piroscafo, da Suez ad Aden, con fermate, all’andata, a Suakim ed a Massaua, ed al ritorno, a Hodeida, Massaua, Suakim e Gedda. La partenza da Suez avviene ogni 1.° del mese, in congiunzione col piroscafo del Lloyd che parte da Trieste per Hong-Kong ogni 22 del mese; il ritorno da Aden per Suez ha luogo il giorno 12.
I diritti doganali, che costituiscono la principale entrata della colonia, sono calcolati a lire 550,000 nel bilancio per l’esercizio 1886-87. La dogana continua ad esigere, come al tempo degli Egiziani, un dazio ad valorem dell’otto per cento sulle merci importate, oltre i diritti accessorî. Essa è pure incaricata dell’esazione di alcune imposte speciali previste, nello stesso bilancio, in lire 56,000. Per quanto concerne i diritti accessori, un’ordinanza del generale Genè semplificò notevolmente il loro regime. Si esaminò, quando la dogana passò nelle nostre mani, se non conveniva stabilire a Massaua un porto franco; ma si vide che, nelle condizioni in cui si trova ora quella piazza di transito, l’abolizione dei dazi doganali non avrebbe avuto in conclusione altro risultato che di far perdere all’erario più di mezzo milione all’anno.
Nella dogana di Massaua, come negli altri porti dell’Egitto, vigeva il sistema delle raftie. Le merci che avevano pagato il dazio doganale in un altro porto dell’Egitto, o della Turchia, entravano a Massaua con raftia, cioè in esenzione di dazio.
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