Nè altrimenti si saldarono i bilanci del 1885 e del 1886; per quest’ultimo si hanno i seguenti particolari:
Entrata Uscita
Imposte dirette L. 5,150,269 Lista civile e spese connesse L. 358,100
Imposte indirette L. 1,766,912 Amministr. ed esazione » 2,786,479
Amminist. entrate L. 1,861,903 Sicurezza pubblica » 589,551
Servizi amministr.L. 353,428 Spese pel Sudan » 100,000
Proprietà deman. L. 76,452 Pensioni » 434,000
Ritenute sugli stip.L. 42,622 Tributo alla porta » 678,397
Nuove imposte L. 40,000 Debito Pubblico » 4,286,219
L. 9,291,586 Non valori » 500,000
Eccedente entrata L. 8,840 L. 9,282,746
Il debito in lire egiziane è il seguente(900):
Debito consolidato L. 87,288,120
Debito garantito L. 16,414,200
L. 103,702,320
cui bisogna aggiungere il debito forzato interno, di 50 annualità di 150,000 lire egiziane, l’annualità di 34,000 per il prestito della Daira, e l’interesse delle azioni del Canale, comprate nel 1875 dall’Inghilterra per lire egiziane 377,858 l’anno.
IIIGLI STATI GALLA DELL’ETIOPIA MERIDIONALE
E LE ULTIME CONQUISTE DEL RE DI SCIOANel 1873 il re Menilek di Scioa inviava a Roma un’ambasciata, con donativi per il re Vittorio Emanuele, insieme a cordiali espressioni di riverenza e d’ossequio. Nei colloqui avuti con Abba Michael, che era il capo di cotesta piccola ambasceria, abbiamo appreso ad apprezzare lo Scioa, già conosciuto per i racconti di Rochet d’Héricourt, di D’Abbadie e d’altri pochissimi che avevano esplorato il paese e per qualche relazione di missionari cattolici.
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