Idolatri veramente non sono; adorano per lo più gli spiriti, i geni, in un vago e incosciente paganesimo; pochi subirono l’influenza dei missionari cristiani, molti più quella dei madì e degli altri banditori del Corano.
I Galla sono politicamente organizzati in tribù, formate da un insieme di famiglie, come gli antichi clans scozzesi, e come furono primitivamente ordinate, secondo dimostra il Sumner Maire, tutte le genti indo-europee. Ogni capo di famiglia mena vita indipendente, in mezzo ai figli, ai parenti, ai servi; ha con essi comuni interessi ed occupazioni, pericoli e sofferenze. Sono così fieri delle loro libertà, che per conservarle accorrono al primo grido di guerra contro il comune nemico, e sono pronti a sacrificare quanto hanno di più caro. Pare che essi tengano ogni otto anni un’assemblea per eleggere l’ajù o capo della tribù, alla quale funzione partecipano tutti gli iniziati. L’iniziazione ha più gradi: il primo dà diritto di prendere parte a riunioni, ballare, celebrare le feste della tribù; nel secondo cominciano veramente a godere di qualche diritto politico, piantano un albero, e assistono ad una prima assemblea, disarmati, con una semplice bacchetta, mascherati da donna, da cane, da scimmia, imbrattandosi quanto più possono il viso. Nel terzo periodo, piantano alberi, e s’abbandonano a danze molto oscene colle giovani galla della tribù, cui regalano poi una camicia o una sottana di pelle. Tra questi periodi intercedono otto anni, e, quando alla fine ne siano passati altri otto, l’iniziato è ammesso in un’altra assemblea di sua gente al pieno godimento di tutti i diritti religiosi e politici.
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Corano Galla Sumner Maire
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