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      Lo zibetto, secrezione di alcune glandole anali del maschio, è molto adoperato in Oriente come profumo, e lo era una volta dai medici europei come antispasmodico. L’avorio del Caffa è bellissimo, per qualità e per grossezza delle zanne, una delle quali può raggiungere un peso di ottanta chilogrammi; il carico di un robusto mulo. Tali zanne, che alla costa si pagano qualche migliaio di lire, qui valgono un equivalente di cento a duecento lire, in sali, panno rosso, percalli e cotonine a colori vivaci e conterie. Gli altri prodotti del paese, la cera, il miele, il bestiame, sono trascurati dal commercio, perchè non dànno i profitti ingenti degli accennati. Ma la più accetta, la più facile, la meglio permutabile di tutte le valute è anche qui lo schiavo. I re di Contà e di Cuiscia pagano il loro tributo all’imperatore del Caffa in schiavi, e cogli schiavi questi rimunera i servizi dei grandi vassalli. Lo schiavo serve, insomma, di moneta, di animale di trasporto, di ornamento. Si procurano, come in tutta l’Africa, con razzie, con violenze d’ogni maniera, con leggi bizzarramente feroci, e ne escono dal Caffa non meno di settemila l’anno, i quali, non più per le vie maestre che adducevano a Metemma, a Zeila, a Massaua, ma per altre, sottratte alla vigilanza europea, sono condotti in gran parte nell’Arabia. Gli articoli che possono servire a un vantaggioso commercio nel Caffa e nei regni galla sono principalmente: sale monetato, conterie, filati rossi e turchini, panno rosso, cotonine turchine, percalli, rame, stagno, mercurio, pepe, talleri.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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