Il vicino regno di Gimma Caca, comunemente detto Gimma Abba Gifàr dal nome del fondatore della dinastia, è il più ricco paese dei Meccia Galla. Il Gogeb lo separa dai regni di Caffa e di Cullo; all’ovest confina coi regni di Gomma e di Ghèra, all’est col fiume Ghibiè, al nord col Limmu e con tribù galla indipendenti. Come il Ghèra, anche il Gimma offre lo spettacolo di una splendida natura. Distese di campi, parte coltivati e pieni d’alberi, parte lasciati a pascolo, si alternano con colline, che chiudono valli ubertose, sparse di capanne, ricche d’acqua e incoronate di boschi. Il fiume Ghibiè serpeggia co’ suoi riflessi argentei traverso tutta la regione, e dietro ad esso, verso scirocco, chiudono l’orizzonte le montagne dei Giangerò e dei Boscia. Nel Gimma l’agricoltura è molto più progredita che nei limitrofi paesi, lo che si deve a quei mercanti della costa e dello Scioa, che soggiornando a lungo fra gli abitanti, li istruirono nelle pratiche agricole. Accrescono importanza a questo regno la sua posizione geografica, per cui è come punto intermedio fra le popolazioni dei Uarrata al sud, dei Galla, dei Guraghé e dello Scioa al nord. Vi si fa specialmente un gran commercio di schiavi. La popolazione del regno si può calcolare da 35 a 40,000 abitanti, gente battagliera d’indole e in pari tempo assai commerciante. La forma del governo, come nel Ghèra, è assoluta. La dinastia novera diciotto o venti sovrani, il più celebre dei quali fu Abba Gifar, fortunato e valoroso guerriero, che regnò venticinque anni, e abbattendo i piccoli capi dei paesi limitrofi all’altipiano d’Hirmata fondò il regno attuale, appartenente prima a sette diverse tribù.
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