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      Le diverse regioni, hanno nomi distinti secondo l’altezza, non perchè l’Abissino le abbia misurate col barometro, ma per la diversità del clima, per la differenza marcatissima nella varietà del bestiame, e più di tutto delle produzioni agricole. Così nei degà l’orzo vegeta e prospera da darvi, nelle buone stagioni, dal 25 al 35 per cento; nei voina-degà darà dal 12 al 15 al massimo; nelle kolla non ci raccapezzereste il seme gettato. Il durha bianco (mascillà) nei degà e voina-degà non alligna, nella kolla nelle stagioni favorevoli, dicono, che arrivi a dare il 50 ed il 60 per cento; il durha rosso non può coltivarsi che possibilmente nei voina-degà, nulla affatto nei degà, splendidamente nelle kolla. Il bestiame pecorino è più grande, più bello nelle kolla che nei degà, la razza ne è distintissima anche per il colore. La riproduzione del bestiame bovino, cavallino, asinino segue tutta nei degà; specialmente il cavallino nelle kolla vive malamente ed è facilissimo che vada soggetto a morte istantanea, sempre poi a dimagramento visibilissimo. Dei muli, queste bestie tanto servizievoli ed indispensabili nell’Abissinia, sono migliori quelli dei voina-degà: nello Scioa, il paese che più ne produce è quello di Ras Darghiè, zio di Menilek, in Salalè. Lo Scioa è quello che produce i migliori cavalli e muli di tutta l’Abissinia.
      Lo Scioa è la parte di tutta l’Abissinia meglio e più coltivata: e questo lo si deve al numero maggiore di abitanti ed alla amministrazione di Menilek, che obbliga i proprietari a tener coltivato il loro terreno.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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