Gli uomini si distinguono per indole mite ed affabile. Entrano facilmente in relazione cogli stranieri, i quali trattano con molta cortesia, se non sempre con sincerità. Semplicissimo è l’abbigliamento così degli uomini come delle donne. I primi indossano una specie di guarnello di tela stretto ai fianchi, e si calzano al piede una specie di sandalo, industria del paese. Le donne, se maritate, vestono una grande camicia di tela nera, lasciando scoperto il petto, sul quale però talvolta portano una stoffa color rosso sangue di bue; si cingono i fianchi con una fascia di tela bianca. Pei capelli, che portano sempre ricoperti con una pezzuola di tela, hanno un’acconciatura speciale e bizzarra. Ne formano due grossi nodi sferici al di dietro delle orecchie. Le giovani, che vanno sempre a capo scoperto, portano la stessa veste come le maritate, e solo quando debbono prender parte a qualche cerimonia, sostituiscono all’ordinario indumento un altro di color rosso vivace. I più comuni ornamenti delle donne sono collane di conteria, braccialetti di ferro, o di rame, o di ottone; non infrequenti quelli di argento, rarissimi quelli d’oro.
«I conquistatori egiziani non parei dire che si sieno molto adoperati a migliorare le condizioni del paese. Le vie pubbliche sono sempre fangose e quasi impraticabili, mentre sarebbe stato assai facile il renderle comode. Non si cercò di condurre in città l’acqua da qualcuna delle vicine sorgenti; eppure con assai poco lavoro questo avrebbe potuto effettuarsi.
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