Volete formare un esercito? Vi mancano ufficiali e soldati degni di tal nome. Il fellah abborre il servizio militare, e per isfuggirlo, si strappa i denti, si mozza le dita, si spegne perfino il lume degli occhi. Non vi ingannino le vittorie di Ibrahim pascià, nelle cui schiere non erano Arabi gli ufficiali. Rammentate ciò che avvenne in Abissinia, dove i battaglioni egiziani furono tagliati a pezzi da nemici malamente armati. Oggidì, come al tempo di Strabone, poche centinaia di soldati stranieri bastano a tener tranquillo tutto il paese compresa la Nubia. Volete dei tribunali? Mancano gli avvocati indigeni, mancano giudici che possano essere integri verso le parti, che osino essere indipendenti verso i governanti.» Ivi, p. 170-171.
«Da qualunque lato ci venga di studiare gli abitanti dell’Egitto, noi li troviamo in una tale inferiorità che sembra irrimediabile. Ci vuol altro che invocare a favor loro le glorie passate! Certo gli Egizi furono iniziatori in arte e religione e filosofia e scienza: furono un popolo nobilissimo. Ma chi può dire quali mutamenti abbia prodotto nella razza l’infusione di tanti sangui?…» Ivi, p. 172.
(686) [A questi sarebbe ingratitudine non aggiungere il nome di Luigi Vassalli, un valoroso combattente del quarantotto; egli passò molti anni in Egitto, come conservatore del Museo di Bulac, e cooperò con intelligenza e coscienza agli scavi del Mariette, illustrando moltissime antichità egiziane.]
(687) [Si vedano nell’Appendice le notizie su la superficie e la popolazione dell’Egitto, secondo le ultime notizie ufficiali.
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