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      Scomparse libertà e indipendenza, si videro calare nuovi invasori, e presto si ordirono nuovi e più turpi mercati d'anime, prevalendo il principio degli Stati patrimoniali, che si traduce agevolmente in fatto nel Reame di Milano, trova ancora ostacoli insuperabili a Venezia e si ripiega su Firenze. Una coltura appariscente intreccia d'ogni fiore e d'ogni eleganza la disgregazione sociale del cinquecento, rivelando energica e possente la vita degli intelletti, ma accanto al fasto letterario e alle fioriture dell'arte si vedono esausti gli erari, il paese disordinato, scemato, corso per anni ed anni da eserciti e da bande, messo a sacco, decimato dalle pestilenze, inceppate le industrie dal monopolio, e tutto corrotto, tutto venale, persino le promesse del cielo, mentre papato ed impero, entrambi degeneri, non si intendono fra loro che all'estrema ruina ed al supremo danno d'Italia.
      La Riforma, comechè ripetesse le prime origini dall'operosità intellettuale degli Italiani, aveva trasmesse ad altre stirpi le sue virtù, e questa è la prima pagina di un volume, che doveva rimanere chiuso per l'Italia. Il secolo XVII non ebbe per noi che la morta quiete del carcere, con la duplice catena del papato e dell'impero, una atonia lenta, rassegnata, uniforme, che influisce sinistramente sulla moralità privata e pubblica, suscita l'arida genia dei curiali, gli sdilinquimenti letterarii, la venalità e la superstizione arbitre nel tempio e nel foro, dove non s'aggiunge anche l'Inquisizione. Si hanno rivolte di plebi, non rivoluzioni di popolo, aristocrazie fiacche e degeneri, principi umilmente vassalli o stranieri, e persino le lettere e le arti diventano strumenti dell'orgoglio e della vanità. Ma già le investigazioni della filosofia e la reazione municipale preparano il nuovo risveglio della ragione; dalla critica dei fenomeni economici si passa a quella delle leggi e delle istituzioni, e poco appresso lettere e scienze, tutte le forze del pensiero, mirano di concerto a sostituire progressivamente la causa delle moltitudini a quella dei dominatori.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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