Come l'ora è giunta, il libero Piemonte gitta la sua spada oltre il Ticino, sfida l'Austria più forte e col concorso della Francia, spingendo in Sicilia Giuseppe Garibaldi, scrive in pochi anni le pagine dell'epopea, che ci guidò da Palestro a Roma, e consentì alla fine di compiere il voto dei secoli ed unire quasi tutta l'Italia.
Queste vicende storiche abbiamo ricordate perchè esse trovano mirabile corrispondenza nella costituzione fisica e topografica del nostro paese, sì che di nessun altro può dirsi con maggiore verità, che la storia e la geografia a vicenda si spiegano, e l'una non avrebbe potuto essere senza l'altra, come questa diventa ora il più prepotente impulso al compimento dei fati di quella. Durante quasi duemila anni, dalla caduta di Cartagine alla scoperta dell'America, l'Italia è stata il centro del mondo civile; essa esercitò una vera egemonia prima colla forza delle conquiste e dell'organizzazione, come la "Città Eterna", più tardi, ai tempi di Firenze, di Genova, di Venezia, colla potenza del genio, colla libertà relativa delle istituzioni, collo sviluppo delle scienze, delle arti e del commercio. Due fra i più grandi fatti storici, l'unificazione politica dei popoli mediterranei sotto le leggi di Roma, e più tardi quella nuova giovinezza dello spirito umano così opportunemente chiamata il Risorgimento, ebbero i loro principali fattori in Italia. Importa dunque notare le condizioni dell'ambiente geografico alle quali la penisola latina deve la missione preponderante esercitata nel mondo in codeste due epoche della vita dell'umanità.
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