È un assieme di bellezze diverse, nella parte continentale più severo e grandioso, più freddo e diffuso, nella peninsulare più luminoso e caldo, con paesaggi differenti, che variano dalla serena amenità delle vallate toscane, al verde riposato dell'Umbria, alle voluttuose intonazioni della spiaggia di Sorrento a quella delle riarse falde vesuviane. L'Italia continentale,(9) sopra la linea che va dalla Spezia a Rimini, si distingue così dalla peninsulare, ed in questa spiccano distinte la penisola Calabrese, la Salentina, la Garganica, e le minori di Populonia, dell'Argentaro, del Circello, di Capo Miseno e di Sorrento: alcune tristi e desolate per la malaria, altre felici per serenità di cielo e per feracità di suolo.(10)
L'Italia insulare, sino agli scogli appena visibili, è veramente staccata dal continente, per effetto di varie forze operanti con improvvisa violenza o con paziente azione multisecolare, come si vede specialmente nella Palmaria, a Procida e altrove, e come i geologi ne additano le traccie nei fondi marini del Tirreno e nei terreni paleozoici della Corsica, della Sardegna, dell'Elba, delle Alpi Apuane. Ma fuor delle tre isole principali, Sicilia, Sardegna e Corsica, assai piccole sono le altre, anzi, ad eccezione di poche, piuttosto frammenti, se appena tre superano i cento chilometri quadrati d'area, altre 17 i 10 chilometri, e computando tutte le isole maggiori d'un chilometro, appena si arriva alla cifra di 45.(11) Formano esse quindici arcipelaghi, varii per natura, per figura, pel modo del loro aggruppamento, a cominciare dal massimo della Sicilia, terminando con quello di Pelagosa che vi si conterrebbe ottantacinquemila volte.
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