Invece Venezia appena oggi ha la popolazione di 160,000 abitanti che aveva nel 1555, e Mantova non raggiunge quella del 1588.
Il primo censimento del Regno fu compiuto il 31 dicembre 1861, quando ancora non erano riunite ad esso Venezia e Roma, e diede 21,777,334 abitanti. Il secondo censimento trovò la gran famiglia italiana nei suoi presenti confini, in numero di 26,801,154 abitanti; dieci anni dopo, il 31 dicembre 1881, se ne registrarono 28,459,628. Al 30 giugno 1898 la popolazione veniva calcolata di 31,573,582 abitanti, e tenuto conto delle emigrazioni si può presumere che il prossimo censimento constaterà intorno a 32 milioni di abitanti. Qui bastino queste cifre sommarie, chè dei loro fattori e dell'analisi avremo occasione a discorrere quando conosceremo nelle singole parti sue l'Italia. Basti aggiungere che lo sviluppo della sua popolazione in nessun anno fu inferiore all'otto per mille, e in taluni superò il dodici, aumento assai più rapido di quello di molti Stati d'Europa e specialmente della Francia.
Nè è tale aumento da preoccuparci per una possibile deficienza dei mezzi di sostentamento. La densità della popolazione censita per chilometro quadrato è aumentata, è vero, in mezzo secolo, da 85 a 112 abitanti per chilometro quadrato; ma se oltrepassa, e di gran lunga, la media d'Europa, che è di 39, rimane tuttavia inferiore al Belgio (224), all'Olanda (152), alla Gran Bretagna (127), sebbene superi la media di tutti gli altri Stati. Inoltre restano vasti territori da sottrarre alla malaria, alla sterilità, all'abbandono, e con alcune opere pubbliche ed una savia colonizzazione interna potrebbero trovarvi vita non disagiata assai più cittadini di quelli che la cercano fuori della patria.
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