La grande pianura si interpone fra le Alpi e gli Apennini a così piccola altezza, che se le acque dell'Adriatico crescessero di solo cento metri, formerebbero un gran golfo, insinuandosi fortemente ad occidente, e lanciando due ali sempre più sottili a greco e a scirocco, in modo da fronteggiare così l'Adriatico per una curva ragguardevole d'imo sviluppo di 260 chilometri, interrotta dalla sporgenza del delta padano.
N. 8. -- DETRITI DEPOSITATI TRA LE ALPI E GLI APENNINI, SECONDO ZOLLIKOFER.
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La grande pianura che continua in apparenza fino alla base del Monte Rosa e del Viso la superficie orizzontale dell'Adriatico circonda, come il mare, penisole, isole e qua e là qualche arcipelago. All'est ed al sud-est di Torino, le colline terziarie del Monferrato settentrionale e dell'Astigiano, solcate per ogni verso da innumerevoli ruscelli, formano masse da cinque a settecento metri di altezza, completamente distinte dalle Alpi della Liguria e degli Apennini dalla depressione per la quale passa il Tanaro. Alle falde stesse delle Alpi, la rocca di Cavour ed altre protuberanze di granito, di gneiss, di porfidi elevano le loro cupole e le piramidi sovra le pianure livellate dalle acque e regolarmente inclinate a seconda del corso del Po. Ai giorni nostri questa regione è una vasta pianura fluviale, ma nell'epoca pliocenica era certamente un ampio golfo marino. La sua curva è spezzata dalle propaggini delle Alpi e degli Apennini, dagli Euganei, dai Berici, dagli anfiteatri morenici del Piemonte, della Lombardia, del Garda, del Friuli, mentre l'uniformità della stessa pianura è interrotta da pochi gruppi isolati o sporadici, pliocenici o vulcanici, simili a tumuli od a vedette d'una generazione estinta di giganti.
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