Sopra le campagne di Saluzzo, il Monviso, che ebbe il nome dalla bellezza dell'aspetto, domina tutta la cresta colla sua alta piramide isolata e versa dai piccoli laghi dei suoi pascoli il ruscello fragoroso che prende il nome di Po; al nord-ovest di Torino, il Gran Paradiso s'appoggia sopra enormi contrafforti agli immensi ghiacciai; non lungi da questa massa centrale appare la Grivola, forse la punta più elegante e graziosa della catena; all'angolo di tutto il sistema delle Alpi, il culmine del Monte Bianco s'innalza come un'isola dal mare delle altre montagne; la massa enorme del Monte Rosa, coronata da un diadema a sette punte, prolunga i suoi promontori verso la Svizzera; poscia vengono il gruppo dello Spluga, l'Ortler, l'Adamello, la Marmolada e tante altre cime, tutte dotate d'una bellezza propria, originali e diverse. Chi in un mattino sereno, dall'alto del duomo di Milano, contempli la maggior parte di quell'immenso anfiteatro stendersi davanti agli occhi, e, tutto intorno la pianura verdeggiante, colle sue innumerevoli città, può davvero esser pago d'aver vissuto per poter ammirare un quadro così grandioso.
IL CERVINO E ZERMATT.
Da una fotografia del SIGNOR Sommer di Napoli.
[vedi figura 057.png]
Nel loro complesso, le Alpi che cingono l'Italia possono essere considerate siccome geograficamente appartenenti in gran parte alle contrade limitrofe. La ragione stessa che ha dato tanta vaghezza al versante italiano delle montagne, ha fatto di quelle altezze una dipendenza naturale della Gallia e della Germania.
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