Quindi i nomi usuali di Alpi Marittime, Cozie, Graje, Pennine, Leponzie, Retiche, Carniche, Giulie, ricordi della natura e della storia dei popoli, con tutta una folla di spartizioni diverse dedotte da criteri non solo geografici, ma geologici, etnografici, persino storici. A noi giova attenerci a quella prevalente divisione in occidentali o piemontesi, centrali o lombarde, orientali o venete, divisione che corrisponde non solo ai principali fattori geografici, ma alle regioni che imprendiamo geograficamente a descrivere, sebbene la modernissima scienza escluda le centrali, per segnare un limite unico fra occidentali ed orientali al San Bernardino. Infatti assai diversamente sono posti i confini tra le occidentali e le centrali: per i più trovansi al passo del Gran San Bernardo (2467 metri), attraverso il quale una strada in parte ancora mulattiera, ma che sarà tra pochi anni interamente carrozzabile, congiunge la valle della Dora Baltea a quella del Rodano; mentre per altri si spingono sino al San Gottardo, comprendendo cioè anche le Pennine ed una parte delle Lepontine, divisione che accettiamo solo perchè meglio corrisponde alle regioni che dobbiamo de scrivere. Le Alpi centrali si estendono perciò dal San Bernardo, meglio dal Sempione, sino all'avvallamento profondo da cui scende l'Adige, e sono principalmente le Retiche, mentre le Alpi orientali comprendono le Carniche e le Giulie, digradando così anche per la loro importanza, per la complessità dell'organismo orografico e sovratutto per l'altezza loro e per la copia delle acque che ne discendono.
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