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      Ed infatti le Alpi piemontesi, le lombarde e le venete hanno rispettivamente caratteristiche morfologiche, tettoniche e litologiche abbastanza differenti, da impartire a ciascuna di queste tre sezioni caratteri individuali sufficienti a giustificare la loro separazione ed a rendere accettabile anche al geografo la distinzione popolare".(16)
     
     
      IL MONVISO. - VEDUTA PRESA DAL SANTUARIO DI SAN CHIAFFREDO.
      Da una fotografia di V. Besso di Torino.
      [vedi figura 065.png]
     
      Le Alpi piemontesi formano un ampio ferro di cavallo diviso con una certa regolarità in tanti settori da numerose valli trasversali in senso orografico che si dipartono tutte dalla cresta principale. Il contrasto tra la montagna e la pianura è più forte per la brevità della zona prealpina; la costituzione geologica è prevalentemente cristallina, con pochi calcari e pochissime dolomie, la tettonica è delle più difficili e intricate. Invece le Alpi lombarde corrono quasi sopra una linea retta, con valli longitudinali che le dividono in catene parallele, con grandi laghi periferici, ed una vasta zona prealpina, che non si distingue dalle Alpi proprie per alcun limite preciso e contribuisce in gran parte a procurar loro la prevalenza del calcare. Le Alpi venete sono solcate da un gran numero di valli tettoniche dovute a ripiegamenti ed a fratture longitudinali e trasversali, e sono in gran parte calcari e dolomitiche, meno elevate, con estese prealpi, come le lombarde, ma senza i loro laghi, e quindi con un aspetto ed una struttura geografica essenzialmente diversi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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