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      (28) È attraversato dal Ticino, che vi entra a Magadino e ne esce a Sesto Calende, accogliendo altri trenta e quaranta fiumi e ruscelli minori. Le sue rive, alla selvaggia grandezza delle Alpi, aggiungono tutti i sorrisi e gli incanti del mezzogiorno. Sulle paradisiache isole Borromee, che emergono dal seno di Baveno, torreggiano da lungi le vette nevose delle Alpi Pennine, s'innalza da presso il Motterone, il bel Rigi nostro (1491 m.). Sui clivi, sotto ai boschi e ai dirupi, fra le vigne e le minori selve, s'annidano ville innumerevoli, ed altre splendidissime sorgono su quasi tutta la riva fra gli aranci e gli olivi, l'agave e la palma, fra città, villaggi, chiese, Locarno, Luino, Laveno, Angera, e in sulla riva piemontese l'industre Intra, la salubre Pallanza, Stresa, Arona, Sesto Calende. Il mite clima consente la più splendida vegetazione, ma non risparmia al lago i venti procellosi che lo agitano, le nebbie che talvolta lo avvolgono, le piene temute, che ne alzano l'ordinario livello persino di sei metri, inondando tutte le rive. Vi si pescano trote, agoni, tinche, anguille ed anche pesci marini. Coi frequenti vapori, e con le modeste gabarre e più per la "via delle genti", che ne lambe la riva lombarda, il lago, come pochi al mondo, è tutto pieno di attività, di commerci, di vita e più sarà quando anche sull'altra riva correrà la ferrovia per il Sempione.(29)
      Ma le bellezze e l'importanza non salvano il lago Maggiore dall'azione degli agenti che cospirano ad impicciolirne il bacino.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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