I continui scavi compiuti dal suo emissario nell'ammasso dei detriti che trattengono il lago al disopra dei piani inferiori abbassarono un po' alla volta il canale in cui scorre, facendo sparire tutto lo strato superficiale delle acque lacustri. Le terrazze dei ghiacciai di cui il Ticino ha corrosa la base alla sua uscita dal lago Maggiore, si elevano attualmente nei terrapieni declivi alti più di cento metri sopra il letto del fiume; e così pure tutti i torrenti che sostituirono gli antichi stretti di congiunzione, la Strona del lago d'Orta, la Tresa del lago di Lugano, ed i vari emissari degli stagni di Varese scorrono a sponde assai alte ovvero entro gole lentamente scavate dall'azione delle acque. Questi profondi mutamenti nel regime del lago Maggiore poterono compiersi in una serie ignota di secoli, ma il processo fu abbastanza rapido perchè sia lecito paragonarlo ad una vera rivoluzione geologica. La storia contemporanea c'insegna come all'estremità svizzera del lago Maggiore le alluvioni del Ticino e della Maggia vadano usurpando l'area del lago a vista d'occhio, e i porti d'imbarco debbano spostarsi man mano a seconda dei mutamenti della riva. Settecento anni fa il villaggio di Gordola situato ora quasi a due chilometri dalla riva, sulla Verzasca, era un porto d'imbarco. Ai dì nostri il ponte d'imbarco di Magadino, allo sbocco del Ticino, viene così rapidamente abbandonato dalle acque, che il villaggio deve spostarsi continuamente verso la riva; le case dovrebbero essere mobili per poter seguire il movimento di ritirata del lago Maggiore.
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