A Sesto Calende esce fiume poderoso, ma tranquillo e navigabile, prima fra altissime ripe, poi in mezzo ad isole numerose ed a vaste alluvioni. Ponti storicamente celebri o tecnicamente ammirabili lo attraversano a Buffalora, a Pavia, a Cava Manara ed altrove, e si gitta nel Po al confluente della Becca, dopo un corso di 248 chilometri, nel quale raccoglie le acque d'un bacino di 7228 chilometri quadrati. Dal lago al suo confluente, il Ticino non accoglie altre acque, e versa invece la copia delle sue a quella vasta rete di canali, che sono una delle glorie e delle fortune del suo bacino ubertoso. Per mezzo del lago Maggiore, dove si purifica, entra nel Ticino la Toce, che scaturisce al passo di San Giacomo (2300 m.), percorre le valli di Formazza, d'Antigorio e d'Ossola, e dopo un corso di 83 chilometri in un bacino di 1613, sbocca nel Verbano. E a sua volta accoglie la Diveria, scesa dal Sempione, il Bogna, l'Ovasca, l'Anza che viene dai ghiacciai del Monrosa, e specialmente lo Strona, che in parte se ne va direttamente al Verbano per recargli le acque del lago d'Orta, costrette da una soglia cristallina a far questo giro sboccando a settentrione. In Val Formazza, la Toce forma una delle più belle cascate d'Italia gittandosi con gran copia di acque da un'altezza di 200 metri; il luogo si chiama Auf der Fruth (1685 m.) come per ricordare che nella valle v'è qualche spruzzo di tedescheria. A. Stoppani descrive questa cascata come la più bella delle Alpi.
GRESSONEY LA TRINITÉ. -- VEDUTA DEL VILLAGGIO E DEL MONTE ROSA.
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