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      Infine stancarono con la loro costanza invitta gli aggressori, si fecero invocare da loro nei pericoli, combatterono valorosamente per la causa comune, strapparono ai secolari nemici l'ammirazione e la gratitudine, li costrinsero a dar loro la libertà per cui lottavano da secoli. E nonostante le mille persecuzioni, la guerra spietata, i lunghi esili, si mantennero sempre italiani nel cuore, e sono ancora oggi una delle regioni più patriottiche d'Italia".(45)
      I Piemontesi hanno generalmente temperamento posato e fermo, costituzione robusta, aspetto severo. Sono ingegnosi più che immaginosi, intraprendenti e industriosi, d'umore piuttosto allegro, come già ne giudicava lo Scaligero, gens laeta, hilaris. Hanno maggior inclinazione d'altre genti alle armi: senza il fortissimo nucleo dell'esercito piemontese non si sarebbe certo fatta l'Italia. Sono rispettosi delle tradizioni, osservanti delle forme, talora sino alla pedanteria socievole, ma non fra i popoli più facilmente accessibili. Emigrano da alcune valli spesso e volontieri, ma per lo più non oltre la Francia o la Svizzera, esercitando talora professioni speciali quanti sono in una valle. Non hanno alcun primato nella delinquenza e vi sono rari i furti, sebbene più frequenti i reati di sangue, chè, quando il vino toglie loro il senno, ricorrono talvolta al coltello. La moralità loro è generalmente elevata, ed hanno dello Stato, delle leggi, dell'autorità pubblica un'idea rispettosa come invano si cerca in altre regioni d'Italia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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