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      Le colline padane, che le si levano ad oriente, hanno nella state sì rigogliosa e succosa vegetazione, da parere la Pliniana o le rive di Bellagio; ma chi le salga trova una natura agreste e negletta. Così Torino, vista in fretta e la prima volta, sembra maestosa come nessun'altra città. Ma le due contrade di Dora Grossa e di Po, lunghe, grandiose e ritte, sono allineate con sì rigorosa simmetria di isole, di tettoie, di balconi da sembrare due reggimenti in parata; sì alte poi, e coi cornicioni delle case, che fanno una sola linea, sicchè talora credi di essere in fondo ad un fossato, e la luce vi giuoca con melanconica uniformità. Torino spira da per tutto una grandezza senza disordine, senza impeto, senza inspirazione; qualche cosa di comandato, di forzato, di compassato, anche in ciò che più vorrebbe essere spontaneo ed istintivo: nella magnificenza stessa della natura, dell'arte, un'aria che parla d'etichetta cortigiana e di rigidità militare
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      N. 23. -- TORINO E LA SUA COLLINA.
     
      Scala di 1 : 100,000
      [vedi 023.png]
     
      Oggi Torino non è più la "caserma" di una volta. Ancora rigida e solenne nelle sue parti antiche, sorride nei nuovi rioni, costrutti con viali larghissimi, piazze ampie e giardini, dove non mancano palazzine eleganti e costruzioni di cattivo gusto, da gente arricchita in fretta. Non è più la tribuna della politica italiana, la terra d'asilo dei liberali, soldati e pensatori, ma è una città che lavora e che pensa, e tiene lo sguardo fiso alle Alpi con sensi d'altissimo patriottismo.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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