Certo Arasch, un pastore, per sposare una ragazza di Pontresina s'era fatto soldato, ma come tornò capitano la trovò morta, e morì di crepacuore. Al piede del ghiacciaio ch'ebbe nome da lui stavano Alpi fiorenti, dove l'anima della bella vagava a rendere le vacche feconde, il latte copioso e buono. Un incanto ne la scacciò e subito una spaventevole tempesta scoppiò sull'alpe, sradicò i boschi e la valanga coprì di sassi e di ghiaccio i pascoli meravigliosi. La salita del Bernina, del Disgrazia e di qualche altra vetta sono assai ardue, ma si compiono più volte nell'anno dal rifugio denominato da Damiano Marinelli, e da quelli di Cecilia e di Corna Rossa.
PASSO DELLO STELVIO.
[vedi figura 181.png]
Il massiccio dell'Umbrail, denominato da un pizzo che non è nè centrale, nè il più elevato, è diviso in due parti dal passo di Fraele, poco inferiore a 2000 metri, presso le sorgenti dell'Adda. Ad occidente sorgono le Alpi di Livigno, una valle dove corre per 25 chilometri lo Spöl, affluente dell'Inn e che perciò non è geograficamente italiana, sebbene di lingua e di cuore italiani i 900 abitanti che da essa rimirano gli alti monti soprastanti della catena centrale, il Corno di Canzo, il Pizzo di Dosdè, il Filone, il Foscagno, superati tutti dalla Cima di Piazzi (3430 m.). Ad oriente, al Piz Umbrail sovrastano il Seesvenna e il Liscianna, che mandano una giogaia a formare il versante dell'inferiore Engadina, un'altra al passo dello Stelvio, sul quale dominano le facili vette di Bormio e del Braulio, osservatori incantevoli delle Alpi valtellinesi.
| |
Arasch Pontresina Alpi Bernina Disgrazia Damiano Marinelli Cecilia Corna Rossa Umbrail Fraele Adda Alpi Livigno Spöl Inn Corno Canzo Pizzo Dosdè Filone Foscagno Cima Piazzi Piz Umbrail Seesvenna Liscianna Engadina Stelvio Bormio Braulio Alpi
|