Vi si connettono infine la muraglia del Monte Baldo, lunga 40 chilometri, eretta fra l'Adige e il Garda, che connette le Alpi lombarde a quelle del Veneto e il gruppo d'Abramo col Bondone, con l'Orto d'Abramo,(75) e con gli altri calcari jurassici, ricchi di bacini lacustri e cari al botanico che vi si reca oggi a suo agio con la ferrovia fra Mori e Riva.
La maggior parte dei gruppi alpini che appartengono esclusivamente alla Lombardia hanno una media altezza non superiore a quella degli Appennini, che non raggiunge il limite delle nevi perpetue. Ma le vedute che si godono dalle vette non sono men belle, nel grande contrasto delle due zone tra le quali si trovano. Tutto intorno nelle valli si schierano e si dilungano i paeselli ed i campi coltivati, mentre al nord le vette nevose e deserte, le une sovrapposte alle altre, disegnano nel cielo i profili scintillanti. Si comprende perciò come, più ancora che sulle Alpi piemontesi, vi accorrano in folla da ogni parte alpinisti, convalescenti, curiosi, ad ammirare gli splendidi panorami, che si godono anche da vette di facile accesso, e sulle quali si può persino ascendere in ferrovia, come il Generoso, il Salvatore, tra breve il Motterone, di dove è anche più vivo il contrasto fra i boschi fitti e i nudi dirupi, il verde smagliante dei prati, e lo scintillare azzurro dei laghi. Quelle vette, come il monte San Primo, fra le due branche del lago di Como, come la lunga giogaia del Baldo, si direbbero erette per far godere le più belle e incantevoli vedute, e per la stessa ragione sono celebri le Orobie, le quali formano una vera sierra, intersecata da gioghi elevati, con qualche piccolo ghiacciaio; sui loro declivi settentrionali crescono poche foreste, e stando alle falde si direbbe d'aver davanti un tratto della catena dei Pirenei.
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