Questi ghiacciai lasciarono dovunque, anche lontano, le loro traccie; così si vedono massi erratici numerosi persino sulle montagne che dominano il lago di Como, dalle quali potevano essere tagliate fuori grandi colonne monolitiche per le chiese ed i palazzi dei dintorni. Anche il versante delle colline della Brianza rivolto verso le Alpi è seminato di massi erratici; ed oggi ancora ci domandiamo come mai esse abbiano potuto fare un sì gran viaggio, se le morene degli antichi ghiacciai alpini si arrestano più al nord, a distanza notevole. I menomi detriti dei ghiacciai formano ammassi troppo vasti perchè la mano dell'uomo possa apportarvi più di qualche insignificante corrosione. Le colline di Solferino, di Cavriana, di Sommacampagna, celebri nella storia delle battaglie, sono interamente composte di codesti detriti caduti giù dai fianchi delle Alpi centrali, molto più elevate allora, di quello che lo siano a' dì nostri.
Retrocedendo verso le alte vallate, i ghiacciai del versante meridionale misero a nudo gradatamente il suolo che ricoprivano e le profonde cavità oggidì riempite dai bei laghi della Lombardia. Codesti serbatoi lacustri, durante le epoche moderne del pianeta, ebbero la storia geologica più varia. Quando anche le pianure della Lombardia erano un golfo dell'Adriatico, codeste depressioni, il cui fondo è ancora al disotto del livello del mare, doveano essere bracci di mare simili agli attuali fiordi di Spitzberg e della Scandinavia. Abbiamo anzi un fatto assai curioso, che attesta un simile stato di cose: in tutti i laghi lombardi si trova una specie di sardella, l'agone, cui i naturalisti attribuiscono origine oceanica; il lago di Garda, più prossimo al mare, e separato da esso in epoche meno remote, è abitato anche da pesci marini che si adattarono al nuovo ambiente in cui si trovarono, e da un palemone, piccolo crostaceo marino.
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