Anche fra i monti, la flora nativa si trova soltanto lungo i torrenti, nei precipizi, nelle fessure delle rupi, sui prati alpini e presso i margini dei ghiacciai. La regione montana è ricca di crittogame, sebbene alcune specie siano scomparse colla distruzione delle foreste. Straordinario è il numero dei miceti e troviamo fra essi svariatissime specie di funghi, di felci, di epatiche, mentre il lichene islandico, non più ricercato come sostanza colorante, vegeta rigoglioso su tutte le Alpi.
Minore ancora è la varietà della fauna, che la Lombardia ha comune col Piemonte e con altre regioni d'Italia. Le caverne di Entratico e le cavità delle volte del Duomo di Milano ricettano nottole ed orecchioni; in qualche campagna si alimentano ancora i ricci per dar la caccia agli scarafaggi e alle lucertole. Colle selve scomparvero gli orsi, di cui appena si trova a quando a quando qualche ultimo avanzo sul Legnone e sulla Grigna, come scemarono il lupo, la volpe, la faina, la martora ed altri ditigradi. Pressochè scomparse sono le marmotte, mentre si diffusero i conigli, usati sempre più largamente per l'alimentazione, nè valsero gatti, torcibudelle e trappole a distruggere i topi frequenti nelle case e nelle campagne. Altri mammiferi si propagano e migliorano per cura dell'uomo, specie in Piemonte.
Le foreste, quasi tutte mutate in boschi cedui, non hanno più selvaggina, se non sui declivi delle montagne. Gli stessi uccelli sono relativamente rari; per piccoli che siano, costituiscono un boccone del pasto del contadino.
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