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      Le razze di cavalli nulla hanno di particolare, quando non si noti la produzione di pesanti cavalli da tiro della pianura che spesso si adoperano in luogo dei buoi nei lavori agricoli. Le vacche lattifere sono di provenienza svizzera, tirolese o incrociate, sebbene da qualche anno sia in notevole progresso l'allevamento di razze indigene, specie nel Bresciano. La pecora gigante bergamina di carne mediocre e di lana abbondante, la valtellinese più piccola, ma preferibile in tutto, sono le principali razze di pecore; queste però in Lombardia neanche danno la metà del prodotto del Veneto. Le foreste sono in gran parte scomparse: nel 1883 appena un sesto dell'intera superficie si componeva di terreni soggetti a vincolo forestale, che non esistono nelle provincie di Milano, Cremona, Mantova, e coprono appena 24,626 ettari nell'Appennino della provincia di Pavia.(91) E pure dai boschi si traggono ogni anno cinque a sei milioni di lire, che potrebbero a tutt'agio decuplicarsi almeno per i nostri nipoti a computare solo il legname, le castagne ed i funghi,(92) mentre ancora ai tempi di Polibio i monti erano tutti coperti di conifere, le pianure d'olmi e di quercie! Nella pianura si sostituiscono, è vero, ricchezze senza paragone maggiori, ma sui monti il taglio che ridusse la foresta ai più profondi recessi della Valtellina e delle Alpi bresciane e bergamasche recò danni inestimabili e pur troppo anche senza rimedio.
      Fra tutte le regioni d'Italia, la Lombardia primeggia per le sue industrie.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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