Nel 1891, quando la provincia di Milano aveva 32,478 cavalli a vapore, tutto il regno ne contava 156,681, dei quali 3545 Como, 2192 Bergamo, 1682 Mantova, 1216 Cremona, 1202 Brescia, pochi Pavia e Sondrio, arrivando tutte insieme neanche al terzo della sola provincia di Milano. E pure hanno importanza straordinaria i setifici di Como e di Bergamo, che impiegano più di 50,000 operai in quella provincia, e poco meno di 20,000 in questa, mentre in tutte le altre non arrivano a questa cifra. Che se l'industria della seta diede qualche segno di decadenza,(95) vi si svilupparono quelle della lana, del cotone, della carta. E tengono sempre alta la loro fama le fabbriche d'armi di Brescia e Gardone Val Trompia,(96) le segherie di legname di Sondrio, le concerie di pelli del Mantovano, le conserve e gli altri prodotti alimentari di Cremona, mentre non possono trascurarsi le industrie tessili casalinghe, che danno moto a forse 20,000 telai, e la macinazione dei cereali, prevalente, come altre industrie, a Milano. In questo centro di meravigliosa attività si trovano infatti pressochè tutte le industrie, da quelle che trattano i prodotti grezzi del suolo, alle industrie più raffinate delle produzioni intellettuali, come l'arte tipografica e la produzione degli strumenti musicali.(97)
La popolazione complessiva della Lombardia secondo il censimento del 1881 risultò di 3,680,615, e al 31 dicembre 1898 si calcolava di 4,107,851, aumento considerevole, dovuto anche alla grande attività industriale ed allo sviluppo di tutti i mezzi di comunicazione.
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