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Nel medio evo le si dava il nome di "seconda Roma" per la sua potenza; essa aveva già 200,000 abitanti alla fine del XIII secolo, quando Londra ne aveva appena la sesta parte. Mancava l'acqua a Milano, perchè allora era attraversata solo dal piccolo ruscello Olona; ma essa creò due veri fiumi, il Naviglio Grande e la Martesana, che le portano acqua in quantità doppia di quella che la Senna porta a Parigi in via ordinaria. La maggior parte dei monumenti magnifici andò distrutta nelle guerre numerose che devastarono il Milanese, ed oggi la città intera ha, quasi tutta, l'aspetto di una città moderna dell'Europa occidentale.
Milano si trova nel centro della pianura lombarda, dove convergono i principali valichi alpini e su quella via pedemontana, che, lontana dalle sue antiche paludi, segue il corso del Po. Sorge in una regione aperta, dove pare mancassero tutti gli elementi necessari allo sviluppo d'una grande città eccetto quello della fertilità del suolo; forse anche i pantani che la circondavano parvero facile difesa, come per altre città le chiuse dei monti o l'impeto dei fiumi. Ma più che la posizione, giovarono alla sua fortuna le valorose genti che l'abitarono e in essa riassunsero il genio pratico dei Romani, la solidità longobarda, il gallico ardimento e l'italiana finezza. Così sorse una delle città più salde del mondo, invano distrutta dagli Unni di Attila, e dai Goti di Uraja; sulle cui rovine indarno Federico Barbarossa seminò il sale e dove dominarono senza vincerne la fiera italianità Francesi, Spagnuoli ed Austriaci.
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