I cittadini di Monza ebbero fama di miti (99) e furono tra i più zelanti difensori delle libertà comunali, come diedero numerosi seguaci alle schiere garibaldine.
Lodi non è l'antica Alauda dei Celti, nè la Laus Pompeia dei Romani, che i Milanesi distrussero nel 1111 diroccandone le torri, abbruciandone gli edifici, uccidendo quanti cittadini trovarono colle armi in pugno e costringendo gli altri a fondare una nuova città che fu detta per gran tempo Lodinuova, sorta nel 1158 sopra un'altura che domina le rive dell'Adda. Il suo Duomo, monumento pregevole del secolo XIII, fu assai guasto dai ristoratori, mentre restano appena miserabili avanzi del suo castello. Ivi nacquero Tito da Lodi, il Fanfulla della disfida di Barletta, e si fabbricano i celebri formaggi lodigiani. La città ha scuole, musei, monumenti moderni, ma unica in Italia, ha voluto ricordare anche il Barbarossa che ne fu, si può dire, il fondatore.
Nei circondari di Monza, di Lodi, di Gallarate e di Abbiategrasso non esistono altre città degne del nome, mentre spesseggiano i villaggi industriali ed importantissimi centri agricoli. Brugherio sorge invece tra infecondi scopeti, ridotti dall'umana industria a ville e giardini; tra le ville è celebre quella dei Sormani, dalla quale nel 1788 fu compiuta la prima ascensione areostatica tentata in Italia. Lissone ha fabbriche di mobili celebrate anche all'estero: Sesto San Giovanni vanta industrie manifatturiere ed agricole numerose e fiorenti; Vimodrone ha una delle più antiche chiese della Lombardia ed Agliate, con le varie sue frazioni, formicola di opifici e di ville dei più doviziosi patrizi milanesi.
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