Maderno è ricco di ville ricche ed amene, tra le quali una è gradito soggiorno di Giuseppe Zanardelli, e la vicina Gardone, con tutte le sue frazioni, formicola di alberghi e di pensioni dove convengono in gran numero i tedeschi. Bagolino, nella valle del Caffaro, è interessante per i suoi boschi e per le sue rarità geologiche, come del resto tutta la Valsabbia. Rocca d'Anfo, Monte Suello, il ponte del Caffaro ricordano in questo territorio l'epica lotta sostenuta nel 1866 da Garibaldi, costretto poco oltre ad obbedire e tornare, mentre era sulla via per conquistare il Trentino.
Pianeggianti sono nella provincia i due circondari di Verolanuova e di Chiari, quest'ultimo più ridente appoggiandosi sui colli morenici che dividono la pianura dal Garda. Chiari è una piccola città in via di rapido progresso, ricca d'industrie e fiorente di commerci. Ebbe anticamente un castello, fu come poche altre lacerata dalle interne fazioni, poi feudo del Carmagnola quando la Repubblica Veneta vi favorì, come fece in altri luoghi, l'industria della seta: sotto le sue mura Eugenio di Savoia vinse nel 1701 sebbene inutilmente i Francesi. Orzinuovi, costruita nel 1193 dai bresciani per fronteggiare i cremonesi, venne fortificata dal Sanmicheli per conto dei Veneziani; Rovato, nel centro della Francia Corta, è ricca e prospera borgata e dal suo monte Orfano (402 metri) si ha una splendida veduta: in essa nacque nel 1498 Alessandro Bonvicini detto il Moretto. Sui fianchi settentrionali del monte Orfano sorge Erbusco, con le ville dove cospirava Pallavicino e soleva villeggiare Cesare Cantù; Palazzolo sull'Oglio, grosso ed importante borgo industriale, con fonderie, officine meccaniche, setifici, cotonifici, fabbriche di bottoni, ha una Torre del popolo eretta con le macerie dell'antico castello; Verolanuova è notevole per fertilità di territorio e per i grandi opifici serici che impiegano più di 400 operai; Pontevico, quasi una piccola città, ha origini antiche e vedeva risalire dall'Adriatico sino al suo ponte sull'Oglio i barconi carichi di merci e derrate.
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