Verolavecchia fu forse il Pago farratico dei Romani, e Leno spicca nel verde, fra le lande paludose di Ghedi e i brulli colli di Montechiaro: ivi Desiderio re dei Longobardi erigeva il celebre convento dei Benedettini. Manerbio ha industrie diverse e magnifiche piantagioni di gelsi, e Pralboino, sorta sul campo ivi posto da Alboino, ha un imponente castello che fu dei Gambara, feudatari a volta a volta benedetti per singolari virtù o vituperati per riprovevoli vizi e per inaudite violenze.(110)
BERGAMO. - PIAZZA DEL DUOMO.
Da una fotografia dello stabilimento Alinari di Firenze.
[vedi figura 273.png]
Bergamo è città di antichissima origine ed una di quelle che subirono nei tempi moderni le maggiori trasformazioni, poichè dal monte, su cui una volta si raccoglieva tutta quanta, è discesa al piano per sviluppare quelli che erano i suoi borghi quasi ad una nuova città. Fu il centro maggiore degli Orobii, così denominati appunto dalla vita che menavano sui monti, forse autoctoni, forse parenti dei Liguri, ma la città ebbe il medesimo nome dalla lingua dei Celti (Berg-heim). Fiorì al tempo di Roma, quando vi furono innalzati splendidi edifizi, distrutti prima da Alarico, poi, fin nelle rovine, da Arnolfo di Carinzia, sceso a contendere il regno d'Italia a Berengario. Subì altri eccidi e saccheggi, fu libero e glorioso comune, e rimase per secoli nel dominio della repubblica di Venezia che fu il più mite. Soggetta poi all'Austria, ne subì le repressioni violente, i giudizi statari, gli eccidi, vendicandosi coll'inviare alle battaglie dell'Indipendenza una legione, come poche altre città, numerosa e valente.
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