La città presto si riebbe per virtù propria e crebbe d'importanza quando Azzo Visconti gittò sull'emissario dell'Adda un grandioso ponte riedificato dal Fuentes e ristaurato dai Francesi. Questo ponte, gli avanzi della rocca e qualche altra chiesa, costituiscono le sole antichità di Lecco; nei moderni tempi innalzò monumenti ad Alessandro Manzoni, ad Antonio Ghislanzoni, ad Antonio Stoppani ed a Giuseppe Garibaldi. Nei dintorni della città si ammirano parecchie Marmitte dei Giganti, avanzi di castelli medioevali, Pescarenico col convento di Padre Cristoforo, Acquate dove era il palazzotto di don Rodrigo, il paese di Lucia, di Renzo, di don Abbondio, San Michele sui fianchi del monte Barro da cui si ha un'imponente vista su Lecco, i suoi laghi e la villa del Caleotto dove s'inspirò Alessandro Manzoni.
Sul lago di Lecco i villaggi e le ville non sono così numerosi come su quello di Como. Abbadia fu un antico convento di Benedettini, Lierna era forse la villa di Plinio, Introbio è capoluogo della Valsassina ed Asso si trova ai piedi della vallata omonima, come significa il suo nome nell'antica lingua dei Galli. Valmadrera, Oggiono, Casatenuovo sono importanti borghi industriali con numerose frazioni tutte piene di bellissime ville; Brivio ha un antico monumentale castello che domina il piccolo lago, e Merate è un altro industrioso centro della Brianza. Interessanti sono anche i paesi della valle del Gerenzone, i cui abitanti sono per la maggior parte operai del ferro dal nero corpo, abbronzato dal fuoco, rotto alle diuturne fatiche, dall'animo buono e ospitali.
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