Il Segonzano va famoso per una selva di colonne di terra, di dieci a quaranta metri, sormontate da un sasso che raggiunge talora il metro cubo: la sera, quando i raggi del sole morente fanno spiccare il colore della fanghiglia giallastra, sembrano colossali omeni col berretto giallo. Così il Calisio è celebre per le miniere fiorenti, specie in sul principio del secolo XIII, quando si chiamava Argentario, e diede forse origine al moto di Trento: "Montes argentum mihi dat nomenque Tridentum". Al gruppo di Cima d'Asta appartengono la Val Cembra, povera di strade, la Val di Fiemme che Staubach chiamò "il tempio della mineralogia" ed è anche delizia degli alpinisti, l'aspra e selvaggia valle superiore del Fersina o dei Mocheni, così denominata dai Tedeschi che vi si stabilirono da secoli, forse per coltivare le miniere. Vi appartengono anche la valle superiore del Brenta, che nei secoli passati era la via più diretta e frequentata tra Venezia e la Germania, ed è ora attraversata da una ferrovia economica, la quale da Trento muore per ora sul confine del regno, a Tezze; e le valli secondarie, piene di tutti gli incantesimi delle Alpi, di Canal San Bovo, di Primiero e di Tesino, celebre questa per gli antichi costumi delle sue donne.(122)
Le Alpi dell'Avisio sono formate da una serie di gruppi che si vanno estendendo ed elevando da settentrione a greco. Nel gruppo di Monte Corno, una sola vetta supera i 1800 metri, mentre nel gruppo della Rocca, che appartiene quasi tutto al Tirolo, il Corno Nero eleva le sue vette porfiriche oltre i 2400 e di poco inferiore gli è il Corno Bianco, rappresentante di un'altra età geologica coi suoi calcari: fra i due monti si fanno i bagni di fieno aromatico sulla vasta prateria degli Occlini.
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