Il lago di Reibl è uno sbarramento morenico nel cui fondo, traverso l'azzurro cupo delle acque, si scorgono i bianchi detriti ciottolosi recati dai rughi vicini; il laghetto di Dimon, oramai piccolissimo, gela parecchi mesi dell'anno, e quello di Pramosio, scavato negli schisti paleozoici, è una vera caldaia, come era quello di Borta, il quale, come venne formato, scomparve. Nell'anno del diluvio, il 15 agosto 1762, una frana precipitò dal monte Anda, ingombrò il letto del Tagliamento, seppellì sull'opposta riva il villaggio di Borta; una chiesa, 13 capanne e 53 abitanti; il lago, lungo 4 chilometri e profondo 70 metri, fu per alcuni anni il terrore degli abitanti del canal di Socchieve, sino a che, logorata a poco a poco la diga che lo tratteneva, scomparve.
Nella valle di Podola, presso Lorenzago, è il lago di Campo, dove la leggenda non trova profondità e che si va invece colmando per lasciare uno spesso strato di torba; poco più in alto è il lago di Selva o Sant'Anna, dove scomparvero una volta un carro ed un bambino, che riuscirono a fior d'acqua più in su, nel lago di Castello. Il pittoresco lago d'Ajarnola è ricco d'abbondanti sorgenti subacquee lungo le rive, ed ha livello ed estensione variabili colle pioggie. La valle d'Ampezzo ha il Lagosin, prodotto da una frana, e sempre più invaso da una fitta vegetazione, il Costalarges, che deve l'origine a potenti colate di fango, l'Oltres, appena degno di menzione, l'Ajal, ridotto ad un vivaio di pesci, il Majorera, un altro lago di sbarramento invaso da piante lacustri, come i due laghetti di Ghedina.
| |
Reibl Dimon Pramosio Borta Anda Tagliamento Borta Socchieve Podola Lorenzago Campo Selva Sant'Anna Castello Ajarnola Ampezzo Lagosin Costalarges Oltres Ajal Majorera Ghedina
|