Per proteggerlo contro l'invasione dei detriti si armarono di palafitte o di speroni trasversali le dighe potenti o murazzi che consolidano la freccia sabbiosa della costa, e da qualche tempo un molo lungo 2200 metri s'avanza come un gran braccio fuori della sbarra di Malamocco e trattiene le alluvioni recate dal mare.
Le lagune e gli interrimenti dell'estuario veneto in generale non scemarono la salubrità dei luoghi abitati, specie di Venezia. I laghi salati e le paludi delle rive dell'Adriatico settentrionale nulla hanno a temere dalla malaria, flagello così terribile sulle coste del Mediterraneo. L'immunità di quelle lagune si spiega con l'azione delle maree più forti in quei paraggi che nel Tirreno; forse devesi anche ravvisare in ciò un effetto dei venti freddi scesi dalle Alpi, che contrastano lo sviluppo dei miasmi. Le paludi del litorale dell'Adriatico, generalmente designate sotto il nome di lagune, vanno esse pure diminuendo col corso dei secoli; le antiche scompaiono, mentre se ne vanno formando altre nuove più avanti nel mare. Le vecchie carte del litorale veneziano differiscono di molto da quelle che noi disegniamo adesso, e tuttavia codesti notevoli cambiamenti sono l'opera di un breve numero di secoli. Le paludi di Caorle, fra la bocca della Piave ed il fondo del golfo di Trieste, hanno per tal modo modificato la loro forma, che riesce impossibile ricostruire l'antica topografia della contrada; le celebri lagune di Venezia e di Chioggia conservarono una certa costanza di contorni solo per il continuo intervento dell'uomo; quella di Brondolo venne colmata dopo la metà del secolo decimosesto.
| |
Malamocco Venezia Adriatico Mediterraneo Tirreno Alpi Adriatico Caorle Piave Trieste Venezia Chioggia Brondolo
|