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      Già in epoca storica, la chiesa sotterranea di San Marco è ormai divenuta sottomarina; selciati di strade, di passaggi, di costruzioni varie scendono a poco a poco al disotto della superficie delle lagune, sia in causa dell'assodarsi naturale delle sabbie, sia per altre e diverse ragioni geologiche; se il mare non guadagna costantemente sulla spiaggia, si è perchè le alluvioni portate dai fiumi compensano e superano gli effetti dell'abbassamento del suolo. Anche Ravenna si abbassa, poichè le porte dei suoi monumenti si sprofondano un po' alla volta sotto il livello delle sue strade; Pareto valuta il movimento di depressione a 15 centimetri per secolo. Dopo l'epoca pliocenica, l'oscillazione del suolo avveniva in senso contrario, poichè tutto l'antico golfo del Piemonte si trova attualmente al disopra del livello dell'Adriatico.
      L'Adriatico che bagna il litorale del Veneto e di tutta l'Italia orientale è un bacino quasi chiuso da una strozzatura di 54 chilometri fra Otranto e il Capo Linguetta. Dentro a questi limiti, secondo lo Strelbitsky, avrebbe un'area di 135,231 chilometri, dei quali 3356 sono occupati dalle sue isole; lo sviluppo delle coste sarebbe di 3865 chilometri, dei quali 1410 in territorio del Regno, che G. Marinelli riduce invece a 1190. La maggior lunghezza dell'Adriatico è di 765 chilometri, la larghezza oscilla intorno ai 210; la sua profondità varia fra 40 a 70 metri, e supera questo massimo solo al disotto di Rimini e sul litorale istriano, per precipitare a nord est di Brindisi sino alla massima profondità di 1590 metri.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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