Altri pesci si trovano nei torrenti, e crostacei pressochè innumerevoli, ma i pesci d'ogni sorta abbondano specialmente nelle valli da pesca della regione, che alimentano una delle industrie più fiorenti e remuneratrici. Infinite sono le specie degli uccelli, tra le quali difficile e rara è la caccia del gallo cedrone e del fagiano di montagna, più frequente e veramente devastatrici quelle che si fanno specialmente nei rocoli, dei fringuelli, delle allodole, dei tordi, delle pernici, di tante e tante altre specie, mentre è rarissimo ormai incontrare sulle vette più eccelse delle Alpi qualche aquila sperduta. E non è possibile ricordare le specie infinite degli insetti, tra le quali sono numerose quelle dei carnivori, e più quelle dei fitofagi, che trovano abbondante e svariato alimento, nè mancano la fillossera, la diaspis pentagona, ed altri che insidiano la vite, i boschi, il frumento, quasi tutti i prodotti utili all'uomo.
I problemi etnogralici anteriori alla storia e di cui essa conserva i ricordi nella regione Veneta e in tutte l'Alpi orientali sono strettamente connessi colle molteplici questioni sull'origine, sulle sedi, sulle vie tenute dalle varie genti che si affacciarono in Italia dai più antichi tempi sin verso il mille. In moltissimi luoghi si scoprirono monumenti dell'età della pietra e d'altre successive. A Fimòn i roveri delle vicine foreste servivano di palafitte per le abitazioni lacustri, e insieme alle selci procuravano gli utensili dei quali il tempo serba avanzi di vasi, di cavicchi, d'aste, d'archi, d'impugnature, di mazze.
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