(149) La Carsia, vera strada maestra dei Barbari, ha i maggiori avanzi delle sue etniche vicende; Gorizia, interamente italiana sino all'ottocento, fu la cittadella dello slavismo quando esso irruppe sulle orme dei Longobardi; l'Istria non potè salvare parte delle sue campagne dal dominio di estranee genti, ma serbò intatta la civiltà e l'indirizzo, come la stirpe italiana.(150)
Ai giorni nostri, commiste alla popolazione quasi tutta italiana si trovano perciò, più che in altre regioni d'Italia, genti di origine e di lingua straniere, sebbene in gran parte italiane di cuore e di civiltà. La zona puramente ladina si limita al territorio di Fassa, nell'Alta Valle dell'Avisio, e racchiude appena 5000 abitanti, mentre un'altra zona, che C. Battisti chiama degli idiomi latini misti, occupa il bacino del Noce, la valle media e inferiore dell'Avisio. e la Rendena, dove ad onta degli ormai prevalenti impasti lombardi e veneti, usano ancora espressioni ladine.(151) Il numero totale degli abitanti di questa zona si calcola a 90,000. Ognuno di questi comuni ladini ha la sua bandiera che serve per tutte le feste civili e religiose. In alcuni durano curiosi usi nuziali; la sposa, alla prima pubblicazione del matrimonio, porta il grembiale bianco, e le treccie avvolte a forma di cuore, alla seconda si adorna dei vestiti migliori, alla terza indossa il vestito di nozze; lo sposo dona alla sposa le scarpette nuziali, il grembiale e il fazzoletto di seta, e ne ha in cambio il panciotto di seta e la camicia.
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