(154) Così nei Tredici Comuni veronesi il dialetto dei Teutoni sopravvive appena nei villaggi di Campo Fontana e della Giazza, ed è da pochi compreso negli altri,(155) come è dimenticato da secoli nel territorio che sta fra i due altipiani, e in altri paesi inferiori, sino ai quali si spinsero ed ebbero feudi e parroci del loro idioma. Nella regione orientale, i Tedeschi riuscirono a stabilirsi soltanto in tre isole separate poco discoste tra loro, tra le sorgenti della Piave e del Tagliamento, ma in molti altri nomi bilingui di montagne, di castelli, di luoghi, di famiglie evidente appare che essi erano un tempo molto più diffusi anche in questa regione ormai così completamente italiana.(156)
Nel Friuli e nell'Istria ben più ardua guerra si è combattuta e si combatte contro le genti slave, che riuscirono a far prevalere la loro lingua nel distretto di San Pietro, nella parte montuosa di quelli di Cividale e Tarcento, nel comune di Resia, nelle campagne e in piccola parte nelle città dell'Istria. Vanno distinti in due stirpi principali: Serbi e Sloveni, i primi, vigorosi di membra e d'animo, dal colorito bruno olivastro, dallo sguardo penetrante, con ingegno più sveglio e maggior orgoglio nazionale; i secondi, meno alti di statura, dall'occhio azzurro e dalla bianca carnagione, con mite aspetto e fiacchi costumi. Vestono due palandrani o casacche, uno disotto corto, senza maniche, di rozzi panni castagni o biancastri, con calzoni pure biancastri filettati, assettati alla gamba; portano le opanche, suole di corda allacciate con correggie, in luogo delle scarpe.
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