N. 53. -- L'ESTUARIO VENETO.
Dalla Carta dell'Ufficio idrografico della R. Marina.
alg, alga - c, conchiglie - crl, corallo - f, fango - r, roccia - s, sabbia.
Le altezze e le profondità sono espresse in metri e ridotte al livello medio delle acque.
[vedi 053.png]
All'epoca delle crociate la repubblica di Venezia era il più rispettato fra gli Stati d'Europa, quello che, scevro di ogni fanatismo religioso, aveva la missione politica più imparziale, i cui ambasciatori godevano maggiore autorità. Ma siffatto prestigio era sostenuto da una enorme potenza materiale. Venezia possedeva fino a trecento navi da guerra, montate da trentaseimila marinai, e le ricchezze acquisite col legittimo commercio, a mezzo di tributi, o per via di conquista, vennero ad accumularsi nei suoi duemila palazzi e nelle sue duecento chiese; uno solo dei suoi isolotti sarebbe bastato a comperare un regno dell'Africa o dell'Asia. Sovra un fondo di limo, dove un giorno il pescatore posava con precauzione la povera capanna di vimini, era sorta una città sontuosa, la più bella dell'Occidente. Intere foreste di larici, tagliati nelle Alpi venete e nelle montagne della Dalmazia, aveano servito a consolidare il suolo; più di quattrocento ponti di marmo riunivano i vari isolotti, con una rete di vie e di piazze; superbe dighe di granito, costruite ausu romano, aere veneto, "con l'oro di Venezia e l'audacia di Roma" difendevano la meravigliosa città contro i furori del mare. Lo splendore dell'industria e le magnificenze dell'arte contribuivano a fare di Venezia la bella una città senza pari.
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