Presso il ponte Molino sorge la torre eretta nel 1250 da Ezzelino da Romano, "mesto avanzo di nefanda tirannide"; ma i più celebrati monumenti civili della città sono l'università e il palazzo della Ragione, colla gran sala lunga 83 metri per 28 e i 300 affreschi del Miretto. Nè vuol essere trascurato il caffè Pedrocchi, a pochi altri secondo.
PADOVA. - CAFFÈ PEDROCCHI.
Da una fotografia dello stabilimento Alinari di Firenze.
[vedi figura 379.png]
Nei dintorni della città troviamo numerose borgate degne per varie ragioni di un ricordo. Albignasego ha una chiesa cattedrale anteriore al 1000; Abano è celebre per le sue terme e per le ville di cui è pieno il territorio, nel quale si comprendono anche le terme di Montortone, sopra uno degli ultimi colli emersi cogli Euganei; Valsanzibio ha un celebrato giardino, dove si trovano giuochi d'acqua assai ammirati. Un'amena strada attraverso le falde settentrionali dei colli Euganei conduce a Teolo, celebre per i vigneti e i frutteti che lo circondano, dominato dalla maggior vetta degli Euganei, il Venda che ebbe il nome da Venere o da Diana Bendia; anche Rovolon ha vigneti celebri ed amenissime ville. Numerosi villaggi sorgono sulle rive del Bacchiglione e della Brenta, tra i quali Piazzola, Vigodarzere e a breve distanza Vigonza.
Oltre a quello che ha nome dal capoluogo, Padova si divide in sette distretti. Uno di questi, Cittadella, è cacciato come un cuneo nella provincia di Vicenza, alla quale per lungo tempo appartenne: il capoluogo fu costruito a guisa di una vera fortezza, colle mura, le torri e le fosse, da Benvenuto da Carturo, sicchè potè opporre lunghe e fiere resistenze ed ospitare principi e monarchi.
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