Presso il Brenta è Fontaniva, già feudo di una famiglia dalla quale parecchie derivarono nelle due provincie. A Galliera Veneta l'imperatrice d'Austria, moglie di Ferdinando I, restaurò con sovrana munificenza la villa e il parco che furono dei Dolce ed appartengono ora ai De Micheli di Genova. San Martino di Lupari ebbe forse il nome dai lupi che ancora verso il 1000 infestavano i boschi di questa regione e dai quali ha nome del pari il villaggio di San Giorgio. Camposampiero, bella e popolosa borgata, ebbe un forte castello circuito da mura ed è ora ricco di parecchie industrie; Campodarsego conserva qualche avanzo romano e più numerosi abbondano a Curtarolo. A San Giorgio delle Pertiche ed a Santa Giustina in Colle si trovano antiche chiese ed avanzi di torrioni, dentro ai quali si difesero i vescovi di Padova, signori del luogo. Piombino Dese, Trebaseleghe ed altri comuni si compongono di numerose ville, le quali ebbero per secoli vita autonoma.
VERONA. - PANORAMA DELLA CITTÀ VISTO DAL FORTE DI SAN PIETRO.
Da una fotografia dello stabilimento Alinari di Firenze.
[vedi figura 381.png]
Al tempo dei Romani l'Adige da Verona correva diritto a Montagnana e per Saletto ad Este, dove si divideva forse in due rami; nel 589 lasciò l'antico letto e dopo aver vagato più anni si aprì il nuovo. Montagnana, esisteva al tempo di Roma ed ebbe poi uno sculdascio, dal quale ancora si denomina Casale di Scodosia. Il suo castello fu più volte assalito, al pari delle mura che ancora tutta la circondano; ma oggi è solo un importante centro agricolo, tra i primi d'Italia per la coltura del frumento, della canapa e d'altri prodotti.
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