Sedico, allo sbocco della valle del Cordevole, che distrusse nel 1882 il ponte della strada provinciale, ricostruito poi a nove archi per questa e per la ferrovia, ha i migliori dipinti di Giovanni Demin, e si compone di ben venticinque villaggi, con seghe di legname importanti. Sospirolo ha fabbriche di stromenti agricoli; Ponte nelle Alpi è denominato dal ponte sul Bove cento volte distrutto nei secoli, sino a che nel 1872 fu costruito in ferro; ad oriente di esso, tra il Col Nudo ed il Bosco del Cansiglio sorgono i paeselli dell'Alpago continuamente minacciati dalle frane.
La seconda città della provincia è Feltre, che esageratamente si disse perpetuo nivium damnata rigore, a cagione del monte Tomatico che la domina. La cattedrale ha un'abside policroma sullo stile del quattrocento; e sulla piazza maggiore sorgono palazzi cospicui, mentre ivi ed altrove monumenti o iscrizioni ricordano Vittorino da Feltre, Panfilo Castaldi, il Tomitano, il Morto da Feltre, Filippo De Boni, Giuseppe Segusini. I dintorni sono pieni di ville, e nella città si esercitano le più importanti industrie pastorizie, specie quella degli utensili domestici in legno, che le povere donne traggono a vendere lontano. Cesio, colonia romana, raccoglie in un comune diciotto o venti villaggi, e le ville illustrate nei romanzi di A. Caccianiga; Lentini ha una chiesa che può considerarsi un vero museo artistico, ed anche la chiesa di Santa Giustina è una delle più belle della diocesi; nelle numerose frazioni del comune, tra le macerie di tanti castelli, si scavarono armi e monete.
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