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Della geologia della Liguria non pochi si occuparono, specie dopo che vi furono scoperte traccie di antichi ghiacciai e le numerose ed importanti caverne ossifere, le quali tanta luce diffusero sui tempi preistorici, e per cui Lorenzo Pareto e Arturo Issel recarono alla scienza largo contributo.(216) Il granito, il gneis ed altre rocce cristalline dominano nella riviera di ponente, mentre in quella di levante prevalgono serpentine ed eufotidi, che nell'interno della valle della Trebbia, del Taro, dell'Aveto raggiungono altezze considerevoli in massicci compatti. Le formazioni sedimentari, che circondano le roccie cristalline della riviera di ponente, sono schisti steatitosi od argillosi, roccie quarzose o calcari, ora granulari, ora a tessitura compatta; in quella di levante abbondano invece calcari, arenarie e macigni. Gli steaschisti si mostrano specialmente verso Finale, e i calcari dolomitici nei monti di Isoverde. Il marmo nero di Portovenere si connette con le formazioni calcari antiche del golfo della Spezia ai colossi delle Alpi carraresi. Una più estesa formazione di schisti argillosi e calcari, di macigni e calcari marnosi di epoca terziaria antica, eccetto qualche spazio in cui sorgono masse di serpentino, occupa tutta la riviera di levante, stendendosi da Genova alla Spezia, lunghesso la costa e nell'interno; nella serie di rocce di questa formazione si trovano le belle lavagne, adoperate a diversi usi, e le lastre di macigno, che servono a lastricare le vie delle città, e che provengono dalle vicinanze di Spezia.
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