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      Nella valle del Bisagno si trovarono alghe fossili e fucoidi, tra le quali notevolissime le impressioni meandriformi delle helmintoidee. Altri fossili importanti si trovarono nelle marne e nelle argille plioceniche di Borzoli, e presso Torriglia furono tratti dal terreno grandi tronchi di conifere, che si indurirono all'aria e poterono essere lavorati.
      Tra le numerose caverne ossifere sono specialmente celebri, anche perchè più studiate, quelle che si trovano nelle montagne calcari dei dintorni di Finalborgo.(217) Nella caverna del Sanguineto, lunga 22 metri, si raccolsero scheletri umani quasi intieri ed ossa innumerevoli, punteruoli d'osso, ascie di pietra, fusaruole, cocci di vasi non torniti e malcotti, insieme ad ossa di cinghiale e di cervo. Così nella grotta di Rocca di Perti, che parrebbe scavata od almeno ampliata dalla mano dell'uomo per oltre 100 metri nella pietra di Finale, e nella caverna do Rian, lunga 40 metri, ma in gran parte, oltre a questi, inesplorata, si trovarono anche ossa e denti di orsi e di lupi. Gli abitanti asportarono tutto il terriccio dalla caverna di Martino, ma ancora restano aderenti alle sue parti avanzi di breccia ossifera, contenenti pezzetti di carbone e scheggie di selce. La caverna di Pollera o Pian Marino, con una prima camera di 40 metri per 15 ed un'altra cavità declive di 86 metri, conteneva più di 50 scheletri umani ed infiniti oggetti lavorati d'ossa e conchiglie, ascie, scalpelli, coltellini di pietra, lame di bronzo, vasi di pietra oliare, cocci di fossili, e numerose ossa, denti di orsi, lupi, cinghiali, cervi, daini, caprioli, buoi, capre.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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