Nelle piene versa sino a 10 milioni di metri cubi d'acqua in un giorno, ed il suo letto, per lo più asciutto, s'innalza di due o tre metri. L'Impero o fiumara d'Oneglia nasce a 550 metri sul livello del mare, al Roggio e in altre fontane e, ingrossata d'altri rivi, si insinua fra colli ameni, doviziosi d'olivi e d'altre piante fruttifere. Come l'Argentina, ha una pendenza molto grande nel corso superiore, e nelle sue piene versa in mare circa otto milioni di metri cubi d'acqua in un giorno. Altri torrenti, appena dopo forti pioggie si gonfiano; per lo più sono poveri fili d'acqua gorgoglianti fra le pietre, di cui non una goccia arriva oltre la duna formata alla foce.
La Centa, formata dall'Arroscia e dalla Nevia, ha spesso cagionato, colle sue improvvise inondazioni, gravissimi danni ad Albenga; qualche danno recarono ai villaggi che attraversano anche altri torrenti, ma nessuno è degno di essere menzionato, se non forse per avere talvolta interrotto per più giorni le stesse comunicazioni ferroviarie, come avvenne anche nel 1900 presso Finalborgo, a Savona ed altrove. I declivi dell'Apennino sono qui ripidissimi, e se un diluvio d'acqua li bagna, anche torrentelli appena conosciuti diventano una rovina. Importante presso Genova è la Polcevera, la Porcifera di Plinio, formata dal Verde, che bagna l'industre villaggio di Isoverde e da altri minori affluenti. Corre per lo più asciutta per colline tutte piene di ricche, amenissime ville, mentre sul suo letto, dapprima ristretto, ma poi ampio sino al mare, si scavano le ghiaie e si esercitano le industrie dei cordami.
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