I Liguri serbano i caratteri degli scheletri preistorici scoperti in così gran numero nelle caverne ossifere della loro terra. Ma certo a quei tempi erano assai più diffusi, se i Greci medesimi li trovarono anche lontano dalle loro sedi presenti. Da quegli antichi progenitori ebbero forse il nome, ma l'origine rimane oscura, e solo è certo che non erano affini coi Celti, come parve a Cluverio ed a Grotefend, nè agli Sciti, insieme ai quali li nomina Esiodo, nè ai Siculi, sebbene ad essi commisti per ragione di commercio o come mercenari arruolati dai tiranni greci sino ad Agatocle. Traccie della presenza dei Liguri si trovano nelle palafitte e terremare di Emporedia, sui laghi lombardi, nella valle dell'Enza, presso Imola, ed il loro profilo fisico e morale spicca assai bene in mezzo a quello dei Celti e degli Iberi. Ma gli antropologi non sono d'accordo sui loro caratteri antropologici, se V. Nicolucci trova nel loro teschio elementi turanici, mentre Lombroso e Giuseppe Sergi li connettono alla grande famiglia Ibero-Libica, che precedette Semiti ed Ariani sul Mediterraneo.(222)
Certo i Liguri vennero la prima volta a contatto coi Romani nel 237 avanti Cristo, quando Lentulo Caudino celebrò su di essi il primo trionfo.(223) E fu breve trionfo, perchè i Liguri si ritrassero nelle montagne, dilagarono nuovamente durante la guerra punica, sempre alleati ai Cartaginesi, e dopo quella assalirono le colonie romane sino a Cremona. Allora si mandarono contro di essi vere spedizioni, le quali, ad onta dei frequenti trionfi e delle vanterie dei fasti consolari, durarono quasi un secolo a soggiogarli definitivamente.
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